|
|
|
Chi siamo, l'associazione si
presenta
|
Oltre duecento genitori dell'Ics "La Giustiniana" hanno deciso di dare vita a una associazione volontaria - apartitica e senza fini di lucro -, per dare forma e continuità di impiego alle tante energie disponibili nella collettività che gravita attorno alla scuola. Con un obiettivo primario: provare a costruire il contesto migliore per l'avventura educativa e di crescita dei nostri ragazzi.
Un progetto che muove dall'esperienza, la fantasia e l'impegno messo in campo, negli anni, dagli Amici della Giustiniana: un tesoro che spostiamo in un forziere più grande, perché si moltiplichino i fruitori, le voci, le opportunità. La scuola - ancor di più la nostra, che si snoda su tre plessi - è punto di riferimento di un quartiere e scenografia di un pezzo importante della vita di tante famiglie. È luogo di istruzione, ed in questo è territorio di stretta competenza degli insegnanti. Ma è anche luogo della comunità e che dobbiamo ricordarci di trattare per quello che è: un bene pubblico. Da curare, tenere vivo e sentire come nostro.
|
|
L'elenco delle battaglie vinte, da vincere e da programmare è lungo, le armi che vogliamo impiegare sono sempre le stesse: dialogare, fare squadra con la scuola e le istituzioni, e alzare l'asticella delle ambizioni qualche centimetro sopra la nostra testa. Nel passato si sono ottenuti risultati importanti tra cui la nuova scuola di via Iannicelli, i fondi per ristrutturare il plesso di via Rocco Santoliquido e per dotare la scuola di Lim. Alcuni capitoli sono tutt'ora aperti, la mancanza di una palestra per la primaria di secondo grado di Rocco Santoliquido, le carenze di utenze e servizi nei tre plessi, per citarne alcuni. A questi impegni affianchiamo oggi quelli del "Piedibus" e di "Disgorghiamoci" pensati per alleggerire la viabilità attorno a Via Silla e regalare ai bambini la gioia di camminare.
E sul sito che state leggendo, fresco di stampa, verranno pubblicate via via le varie iniziative con cui intendiamo far crescere sempre di più la nostra comunità.
|
La rana in pentola
|
Immaginate un pentolone pieno
d’acqua fredda nel quale nuota
tranquillamente una rana. Il fuoco è
acceso sotto la pentola, l’acqua si
riscalda pian piano. Presto diventa
tiepida. La rana la trova piuttosto
gradevole e continua a nuotare. La
temperatura sale. Adesso l’acqua è
calda. Un po’ più di quanto la rana
non apprezzi. Si stanca un po’,
tuttavia non si spaventa. L’acqua
adesso è davvero troppo calda. La
rana la trova molto sgradevole, ma
si è indebolita, non ha la forza di
reagire. Allora sopporta e non fa
nulla. Intanto la temperatura sale
ancora, fino al momento in cui la
rana finisce -semplicemente – morta
bollita. Se la stessa rana fosse
stata immersa direttamente
nell’acqua a 50° avrebbe dato un
forte colpo di zampa, sarebbe
balzata subito fuori dal pentolone.
Questa esperienza mostra che –
quando un cambiamento si effettua in
maniera sufficientemente lenta –
sfugge alla coscienza e non suscita
– per la maggior parte del tempo –
nessuna reazione, nessuna
opposizione, nessuna rivolta. Se
guardiamo ciò che succede nella
nostra società da alcuni decenni, ci
accorgiamo che stiamo subiamo una
lenta deriva alla quale ci
abituiamo. Un sacco di cose, che ci
avrebbero fatto orrore 20, 30 o 40
anni fa, a poco a poco sono
diventate banali, edulcorate e –
oggi – ci disturbano solo
leggermente o lasciano decisamente
indifferenti la gran parte delle
persone. In nome del progresso e
della scienza, i peggiori attentati
alle libertà individuali, alla
dignità della persona, all’integrità
della natura, alla bellezza ed alla
felicità di vivere, si effettuano
lentamente ed inesorabilmente con la
complicità costante delle vittime,
ignoranti o sprovvedute.
|
DOCUMENTI |
|
|
|
|
|
|