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La Befana, viene ancora di notte? 

"Ci siamo, stanotte è la magica notte della Befana" - pensò anche quella volta Clotilde, bambina vivacissima con la curiosità dei suoi 8 anni, ma quante cose ancora da sistemare prima di incontrarla!

Ehhh si, stavolta l'avrebbe incontrata sul serio la Befana, certo che si, stavolta non si sarebbe addormentata di certo come l'anno passato, nossignore!

Aveva studiato un piano fin nei minimi particolari, aveva sottratto una bella tazzina di caffè dalla credenza della cucina, lo avrebbe mandato giù tutto d'un fiato e ole', il gioco era fatto!

Poi aveva preso di nascosto dal cassetto del comodino di suo fratello, mini cuffie con mp3, con quelle sue assurde musiche strappa timpani, quelle che ti fanno schizzare fuori dai vestiti!

Sarebbe rimasta più che sveglia, pensò Clotilde.

- Organizzazione, ecco quello che ci vuole, organizzazione!-

Quella sera i suoi genitori ed i nonni cercavano di mandarla a dormire con ogni scusa e lei per non far scoprire il suo piano, buona, buona se ne andò a nanna, non prima di aver bevuto quella tazzina di caffè, mamma mia che saporaccio aveva, e di aver indossato le minicuffie con mp3 a tutto volume.

Era elettrizzata dal suo piano, ma era anche così stanca dal tanto pianificare di quel giorno, che fu così che nel suo caldo letto con il suo pigiamino di pile pieno di gatti, mentre aspettava che tutti andassero a dormire, fu così Clotilde chiuse gli occhi per un attimo, un attimo solo, per riposarsi un pochino e in quell'attimo finalmente la incontrò...

Mai avrebbe immaginato di incontrarla nella sua stanza così tutta di corsa, quella vecchina andava di qua e di là era un vulcano altroché!

- Clotilde, signorina non ho mica tempo da perdere io qui, andiamo hai preparato la tua calza? Ed il caffè per me dov'è, un dolcetto, che so un biscotto, non ho trovato nulla!-

Clotilde era seduta sul suo letto con le minicuffie appese al collo e la musica urlante che veniva fuori, occhi e bocca spalancati, blaterava parole senza senso... - Ma... ma io...ma non credevo.... non... non immaginavo certo che tu fossi...così, così...

-Ragazzina, così come? Beh te lo ripeto, hai preparato la tua calza o no? Altrimenti passo oltre, eh mica posso fermarmi qui tutta la notte! -

Clotilde saltò giù dal letto, a piedi scalzi raggiunse la cucina per prendere un bicchiere di latte, il caffè ahimè era finito, prese allora qualche biscotto e tornò quatta quatta indietro nella sua camera col suo bottino.

La Befana intanto si era data da fare, aveva trovato una calza da rugby di suo fratello, pulita per fortuna, e l'aveva riempita fino all'orlo di dolci, poi l'aveva appesa alla maniglia del suo armadio con un bigliettino di ringraziamento per lei.

Clotilde era incuriosita e impaurita al tempo stesso, non riusciava proprio a capacitarsi che quella vecchina fosse la Befana e fosse realmente lì seduta sul suo letto! Le porse il latte e i biscotti poi si infilò sotto le coperte al calduccio, si fece coraggio e le chiese perché venisse puntualmente proprio la notte tra il 5 ed il 6 gennaio, ogni anno poi!

La Befana sgranocchiando i biscotti con i pochi denti rimasti e sorseggiando il suo latte la guardò dritta negli occhi, poi così le rispose, mentre Clotilde si accoccolava, assonnata sul suo cuscino...

-Clotilde mia cara, come potrei mancare a questo appuntamento con tutti voi bambini così ansiosi che mi aspettate? Sarebbe scortese da parte mia non presentarsi, non credi? Certo, non ti nego a volte penso proprio di ritirarmi, penso di andare in pensione, sai ormai ho una certa età, su questa scopa... Poi però ogni anno mi arrivano le vostre letterine e mi dico, ancora un anno vecchia mia, ancora un anno e poi... così sia, andremo via!-

Clotilde era colpita da quelle parole, pensò "sono i bambini con il loro desiderio di incontrarla a far arrivare la Befana, sono loro il segreto, sono loro la chiave di tutto".

Avrebbe voluto dirle proprio così, ma non riusciva a tenere gli occhi aperti, così si addormentò...

La mattina seguente Clotilde appena alzata, corse in cucina con la sua calza piena di dolci, con il suo biglietto in mano, trovò sua mamma che preparava il caffè e la colazione per tutti.

-Dormito bene Clotilde cara, hai fatto un bel sogno stanotte, eri così agitata ieri sera sembravi una molla pronta a saltare! Proprio la notte in cui arriva la Befana, eh cara! -

-Mamma, ho incontrato la Befana, stanotte io ho incontrato la Befana! Guarda qui, una calza piena di dolci e un biglietto per me! -

-Clotilde cara, tesoro mio, è proprio una cara vecchina questa Befana, hai visto ogni anno puntualmente arriva, vecchia e stanca com'è lei c'è sempre, sarebbe scortese da parte sua non presentarsi non credi?- Le rispose la mamma sorridendo sorniona...

Clotilde aggrottò la fronte e rimase in silenzio, poi iniziò a ridere di gusto anche lei, pescò nella calza il primo dolcetto di una lunga serie, uno dei suoi lecca lecca preferiti alla vaniglia, lo scartò, lo assaggiò chiuse gli occhi e sognò...

Gruppo: comunicazione|News # 661 | inserita il: 06/01/2019| Autore: Emanuela Cannella


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