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La bici-banco
Bambini iperattivi? Sperimentata la ‘bici-banco’ per scaricare l’energia sui pedali  

“Sotto questo sole bello pedalare sì, ma c’è da sudare”, cantava Francesco Baccini.

Mettiamo che però non ci sia alcun sole e che l’ambiente in cui pedalare sia tutt’altro che esterno.

Facciamo quello di una classe, per esempio, in una normale ora di lezione. E che a pedalare non sia un ragazzo che vorrebbe fuggire da tutto, ma un alunno affetto da Adhd (disturbo da deficit di attenzione/iperattività). È l’idea di un istituto comprensivo di Sondrio dove, secondo quanto raccontato dal corriere.it, si sta sperimentando da qualche giorno una soluzione semplice: una “bici-banco” che aiuta i bambini a rimanere seduti e seguire le lezioni scaricando sui pedali quel sovrappiù di energia che li porta a muoversi continuamente, saltellare, alzarsi, far cadere oggetti a terra, mentre la maestra parla.

“Ci sono tanti bambini iperattivi che proprio non ce la fanno a stare fermi”, spiega Laura Branchi, vice dirigente dell’Istituto comprensivo di Teglio che da una settimana ha portato nel plesso di Tresenda, in Valgella, quell’ibrido tra un oggetto d’arredo scolastico e un attrezzo da palestra: una cyclette con un ripiano al posto del manubrio, un banco con i pedali. Una sola, al momento, assemblata dal Fab-Lab di Sondrio – associazione di promozione sociale – che ha raccolto la sfida e la richiesta della dirigente e ha donato la bicibanco alla scuola.

“L’abbiamo collocata in un’aula apposita e abbiamo organizzato uno schema orario. Penso che per essere efficace il progetto vada inserito in un contesto: i bambini che ne hanno bisogno devono rispettare dei turni, non possono utilizzarla quando vogliono”, spiega Branchi.

Quanti bambini la useranno?

“Uno, per iniziare, ma solo in questo plesso potrebbero utilizzarla almeno quattro bambini. E se riuscissimo ad averne altre, mi piacerebbe coprire le esigenze di tutta la scuola: 13 sedi in cinque comuni, per un totale di 800 alunni”.

La bici-banco funziona?

“È tutto molto nuovo, abbiamo appena incominciato a usarla, ma trovo che sia molto utile: aiuta gli studenti a canalizzare le energie”.

In pratica, il bambino può leggere mentre pedala e bastano anche solo quindici minuti per “sfogare” l’argento vivo, lavorando senza disturbare la classe.

Ma l’idea non è nostrana. La bici-banco è infatti un’”invenzione” di un pedagogista canadese, Mario Leroux: la dirigente racconta di aver fatto ricerche e aver trovato informazioni su Internet. Con questo strumento, il terapeuta canadese ha pensato di aiutare gli studenti con Adhd, disturbo di cui soffre dal fino all’8% degli alunni. I primi prototipi sono stati adottati nella scuola di Des Cèdres, a Laval, in Canada, dove gli studenti pedalano nel loro banco mentre svolgono una normale attività di lettura.

Gruppo: comunicazione|News # 715 | inserita il: 01/03/2019| Autore: Amici della Giustiniana


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